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Come salvaguardare un compressore durante l’inverno

mercoledì, novembre 6. 2019

Con l’arrivo dell’inverno e il repentino abbassamento delle temperature, è necessario mettere in sicurezza il vostro impianto ad aria compressa.
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Durante questo periodo infatti, molti impianti vengono danneggiati a causa del freddo e della scarsa manutenzione: valvole e linee di controllo congelate, lubrificante bloccato nelle pompe, sistemi di controllo fuori uso e molti altri problemi sono comunissimi se non si prepara l’impianto ad affrontare l’inverno.

 

In questo articolo vedremo quali sono le pratiche da seguire per garantire un funzionamento efficiente del vostro impianto di compressione anche durante l’inverno, sia che si trovi all’esterno che all’interno.

 

Cosa fare se un compressore è all’aperto

I problemi principali che si possono presentare con l’arrivo dell’inverno e l’abbassamento delle temperature riguardano soprattutto quei compressori che sono posizionati all’esterno. Questi infatti, già normalmente esposti agli agenti atmosferici, in inverno devono affrontare anche pioggia e neve e – in molti casi – la formazione di ghiaccio. Sia che teniate l’impianto continuamente in funzione sia che lo teniate disattivato per alcune ore, è sempre bene prendere provvedimenti contro le basse temperature.

 

Il nemico principale, specie s si lavora a temperature vicino alle zero, è il ghiaccio: può attaccare le parti esterne della macchina, ma soprattutto quelle interne. Quasi tutti i compressori infatti producono acqua di condensa e questa, se resta negli scarichi, può gelare e danneggiare l’intero impianto. Durane l’inverno quindi, controllate frequentemente gli scarichi e gli impianti di drenaggio; se non avete un sistema automatico, vi consigliamo di svolgere l’operazione manualmente, almeno una volta al giorno, o di installare un impianto di drenaggio automatico. Può sembrare dispendioso, ma i danni causati dal congelamento dell’acqua di condensa lo sono ancora di più.

 

Particolare attenzione va prestata anche al lubrificante. Di regola, il lubrificante scorre nei macchinari per diminuire l’attrito fra i vari componenti e impedire che questi si danneggiano o si logorino. Alle basse temperature il lubrificante può diventare più spesso e denso, quasi come una gelatina, e comportare diversi problemi, tra cui il sovraccarico del motore e il lasciare “a secco” alcune parti del compressore ad aria. Infatti, se il lubrificante diventa più spesso, il motore necessita di maggiore potenza per pomparlo attraverso le tubazioni e ciò comporta non solo uno sforzo eccessivo del cuore pulsante del compressore, ma anche un dispendio maggiore di energia. Inoltre, dato che il lubrificante non scorre bene a causa della maggiore viscosità, può non raggiungere tutti le componenti dell’impianto, lasciandole quindi a secco, con il rischio che si danneggino a causa dell’attrito.

 

Oltre alle operazioni per adattare l’impianto ad aria compressa all’inverno, è opportuno anche svolgere una regolare manutenzione. Prima dell’arrivo del freddo è consigliabile valutare lo stato generale della macchina, individuare eventuali perdite e intervenire prima dell’arrivo della brutta stagione. Il controllo dovrebbe essere eseguito con regolarità per assicurarsi un funzionamento costante e duraturo del compressore, ma in inverno questo vale ancora di più. Tutti i compressori BOGE sono dotati di sistemi di controllo altamente efficienti, in grado di monitorare costantemente l’impianto e di segnalare subito eventuali anomalie. Tra questi ricordiamo:

 

  • Airtelligence Trinity, che può controllare fino a 4 compressori
  • Airtelligence Plus, che può controllare fino a 6 compressori
  • Airtelligence Provis 2.0, che può controllare fino a 16 compressori e 24 componenti accessorie
  • BOGE Connect, per il monitoraggio da remoto

 

 

Cosa fare se un compressore è all’interno

Se invece il vostro compressore si trova all’interno di un apposito locale (scelta consigliata), vi sono ugualmente degli accorgimenti per far lavorare il vostro compressore in modo ideale.

 

In primo luogo, bisogna regolare la temperatura del locale: nessun compressore ad aria a livello industriale dovrebbe lavorare con una temperatura inferiore ai 4° C, meglio ancora se intorno i 7° C. Dovete quindi fare in modo che il termometro non scenda mai sotto quello soglia: anche se non c’è il rischio di congelamento, il compressore potrebbe ugualmente risentirne. È importante che questi provvedimenti siano presi anche quando l’impianto non è in funzione.

 

Un modo intelligente per riscaldare il locale senza pesare troppo sui costi energetici è quello di installare un sistema per il recupero del calore. I compressori infatti, durante il processo di compressione dell’aria, producono una grande quantità di calore che normalmente viene dispersa. Per ovviare a ciò, BOGE ha ideato Duotherm, un macchinario integrabile con compressori di tutte le marche, per il recupero del calore. Duotherm fa in modo che l’aria calda non venga sprecata, ma la reindirizza verso l’apposito impianto di riscaldamento. In questo modo, sarà lo stesso compressore a fornire a costo zero l’aria calda necessaria al suo funzionamento ottimale, anche in inverno.

 

Come per i compressori posti all’esterno, anche per quelli interni è indispensabile una verifica generale dell’impianto e delle varie componenti, lo svuotamento quotidiano degli scarichi e il controllo del sistema di ventilazione. Se si lavora per mantenere una temperatura non troppo bassa, anche il lubrificante manterrà la sua naturale consistenza, senza sforzare il motore e raggiungendo ogni parte dell’impianto.