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martedì, aprile 16. 2019
Per ogni vetreria, un grande problema è poter ottenere aria compressa a bassa pressione assolutamente priva di olio e con la massima efficienza. La risposta sono i nuovi compressori industriali a sostentamento pneumatico, di cui un esempio è il modello BOGE LPT 150.
Il concetto alla base di questa tecnologia è semplice: L’intero sistema di sostentamento dei tubi/giranti/albero di trasmissione del compressore viene affidato a dei cuscinetti ad aria in sostituzione di quelli tradizionali. La macchina è in questo modo totalmente priva di olio.
Le conseguenze di questa innovazione, a livello progettuale, sono due:
In due parole, si ottiene aria compressa a bassa pressione 100% oil-free a costi decisamente inferiori.
Un compressore a bassa pressione a sostentamento pneumatico risulta inoltre di dimensioni molto più ridotte (meno della metà di un tradizionale compressore a vite oil-free) e assai più silenzioso (nei modelli BOGE, la soglia acustica varia tra i 63 e i 69 dB). Il peso è inferiore di 2/3 rispetto a quelli a vite.
Questo comporta due vantaggi ulteriori:
Calcolando la somma dei risparmi collegati ai vari punti che abbiamo elencato, il risparmio rispetto a un tradizionale compressore a vite oil-free è stato stimato da BOGE, con riferimento ai suoi modelli di compressore a bassa pressione BOGE LPT 150, intorno a ben il 30%.
Un'altra tecnologia utilizzata in questo nuovo tipo di compressori è il motore a magneti permanenti a elevata densità energetica (di grandissima efficienza), che uniti alla compressione dinamica realizzata nelle turbine ad alta velocità consente di raggiungere rendimenti veramente straordinari.
La qualità dei materiali, fondamentale ai fini di ridurre i consumi legati al logoramento delle componenti e quindi alla manutenzione, è un altro aspetto da considerare. Ad esempio, l’utilizzazione di giranti in titanio massimizza le prestazioni raggiungendo livelli di efficienza finora impossibili.
In conclusione, non è solamente il sistema a cuscinetti pneumatici a giocare un ruolo chiave, ma la loro combinazione con tutte le soluzioni che BOGE ha implementato sui compressori turbo LPT.
Tutti questi accorgimenti sono stati applicati al nuovo compressore BOGE LPT150, in modo da ottenere una macchina veramente in grado di sfruttare al meglio gli avanzamenti tecnologici degli ultimi anni.
Avere delle ottime macchine a livello costruttivo non basta. Bisogna considerare infatti anche il contesto in cui il compressore si inserisce, in particolare la disponibilità di un buon programma di assistenza.
Al riguardo, la rivoluzione digitale consente approcci totalmente nuovi, come ad esempio il controllo in tempo reale da remoto, che viene attuato inserendo un controller per valutare in continuo lo stato dell’impianto.
I dati vengono inviati alla centrale di controllo del costruttore, che in questo modo può mantenere sotto controllo tutti i parametri chiave del sistema, ad esempio:
Con la tecnologia di controllo da remoto, i tecnici possono intervenire non solamente per eventuali riparazioni (fase patologica del sistema) ma anche per migliorare e ottimizzare la resa (fase di gestione), aumentando ulteriormente l’efficienza del sistema stesso.
Il programma BOGE Selectcair, appositamente studiato per i compressori turbo, è un esempio di questi nuovi tipi di programmi di assistenza, e di come l’applicazione delle nuove tecnologie digitali al settore aria compressa consenta la creazione di prodotti altamente innovativi con elevati livelli di sicurezza per l’utilizzatore.
L’aria compressa è una risorsa pesantemente impiegata dalle vetrerie in tutte le fasce di pressione e in ogni fase del ciclo produttivo. Per il lettore interessato ad approfondire gli aspetti tecnici dell’argomento, rinviamo al nostro articolo: “L’aria compressa per l’industria del vetro”.
Questa particolarità incide inevitabilmente in maniera sensibile sui costi industriali: la stima, solamente in termini di costi energetici, si aggira secondo l’ENEA intorno al 4%.
Si capisce quindi perché l’efficienza dei compressori è così importante per l’industria del vetro. Non va poi trascurato il lato “green” del problema: un compressore a basso consumo energetico è anche una macchina a basso impatto ambientale. E questo, in un settore che ha un tasso di riciclo di ben il 71% (fonte Ernst & Young: http://www.greenews.info/comunicati-stampa/industria-del-vetro-il-70-degli-investimenti-puntano-a-ridurre-limpatto-ambientale-20150128/) e che fa dell’ecologia un fiore all’occhiello, è un fattore che non può certo essere trascurato.
Si capisce così l’importanza dei nuovi compressori per l’industria del vetro a bassa pressione: essi permettono alle vetrerie di risolvere brillantemente il problema dell’efficienza, coniugando risparmio ed eco-sostenibilità.