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La qualità dell’aria compressa nelle norme ISO

giovedì, settembre 13. 2018

Le norme ISO si occupano anche di aria compressa e compressori. In questo articolo introduttivo illustriamo le linee generali a cui si ispirano gli standard internazionali a cui ogni azienda che considera importante l’eccellenza si deve attenere
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Per chi lavora su mercati evoluti come quello dell’Unione Europea o degli Stati Uniti è fondamentale riferirsi a standard riconosciuti, e anche per il settore dell’aria compressa non mancano certo norme internazionali di riferimento. L’organismo competente è l’ISO (International Organization for Standardization) , una organizzazione con sede a Ginevra che ha il compito di promuovere e attuare la standardizzazione delle norme tecniche su scala mondiale.

 

Oltre alle norme ISO, esistono indicazioni di altri enti di normazione, come il PNEUROP, una organizzazione europea che si occupa dei compressori e delle pompe, e specifiche disposizioni di legge (per esempio il D.M. 329/04 sulle attrezzature a pressione).

 

Le norme ISO di rilevanza per il settore aria compressa sono attualmente nove e costituiscono un vero e proprio sistema della qualità dell’aria, articolato sulle regole del quantitativo massimo di contaminanti ammissibili (ISO 8573 – 1) e sui relativi metodi di test (da ISO 8573 – 2 a ISO8573- 9).

 

A queste norme, vanno aggiunte:

 

  • Per i filtri, la serie ISO 12500.
  • Per gli essiccatori la ISO7183.

 

Di queste norme, quella più utilizzata è la ISO 8573-1:2010.

 

Lo standard internazionale di riferimento per l’aria compressa

Il livello di contaminazione ammissibile per ogni metro cubo di aria compressa è dettato dalla norma ISO 8573-1, il documento più rilevante esistente in materia. Gli inquinanti sono raggruppati in tre gruppi: particolato solido, acqua e olio, e suddivisi in classi crescenti per indice di contaminazione. Per indicare la qualità dell’aria, bisogna scegliere una classe che può variare per ognuno dei tre gruppi.

 

Per fare un esempio, la dicitura ISO 8573-1:2010 Classe 1.2.1 indica una presenza di particolato per metro cubo per un massimo di 20.000 nelle dimensioni tra 0,1 e 0,5 micron, 400 particelle tra 0,5 e 1 micron e 10 particelle comprese tra 1 e 5 micron, un punto di rugiada in pressione di -40° (assenza di acqua allo stato liquido fino ad una temperatura di – 40° dell’aria in pressione), e un massimo di 0,01 milligrammi di olio.

 

La tabella seguente riassume le varie classi e i livelli massimi di inquinanti ammissibili:

 

I parametri indicati non sono applicabili all’aria respirabile e all’uso medicale, che sono coperti da normativa dedicata.

 

Le misurazioni devono essere effettuate in una arco di tempo definito molteplici volte e in specifiche condizioni operative. Le varie classi di contaminanti si influenzano reciprocamente: la presenza di acqua e olio, ad esempio, tende ad aggrumare l’eventuale particolato solido in particelle più grandi.

 

Le norme ISO sui test per la misurazione della qualità dell’aria compressa

Le norme ISO prescrivono anche come effettuare i test di misurazione della qualità dell’aria compressa. In particolare:

 

  • la normativa ISO 8573 – 2 riguarda i test specifici per la quantità di olio;
  • la normativa ISO 8573 – 3 i test per l’umidità;
  • la normativa IS0 8573 – 4 i test per il particolato solido;
  • la normativa ISO 8573 – 5 i test per il vapore d’olio e i solventi;
  • la normativa ISO 8573 – 6 i test per i contaminanti gassosi;
  • la normativa ISO 8573 – 7 i test per i microrganismi;
  • la normativa ISO 8573 – 8 i test per la concentrazione di massa di particelle solide;
  • la normativa ISO 8573 – 9 i test per la concentrazione di acqua in forma liquida.

 

Esiste anche una classe zero. Questa particolare classe non indica l’assenza di inquinanti, ma l’applicazione di un protocollo specifico concordato tra il produttore dell’apparecchiatura e l’utilizzatore in forma scritta. Nella dichiarazione di classe zero, bisognerà anche dichiarare le specifiche concordate, altrimenti la dichiarazione perde di significato.

 

Gli standard per i filtri e gli essiccatori

Filtri ed essiccatori sono i dispositivi utilizzati per purificare l’aria compressa e assicurare il rispetto degli standard di qualità dichiarati. Anche in questo caso esistono specifiche di riferimento a cui attenersi. In particolare, la norma ISO 12500-1 del 2007 (in via di revisione) prescrive i test da effettuare per verificare l’efficacia dei filtri nella rimozione dell’olio in sospensione, la ISO 12500-2 riguarda la capacità dei filtri di rimuovere il vapore, la ISO 12500-3 l’efficacia dei filtri col particolato.

 

Per gli essiccatori, valgono le norme ISO 7183, ormai arrivate alla seconda edizione e attualmente in via di revisione, che analogamente ai filtri prescrivono le modalità di verifica e test per assicurare il rispetto degli standard internazionali di base.

 

I prodotti BOGE e la normativa ISO

Da sempre attenta alla qualità, BOGE utilizza i migliori materiali e la migliore manodopera. La progettazione è particolarmente curata e ogni processo operativo rispetta le norme ISO 9001 e ISO 14001. I fornitori sono accuratamente selezionati e viene sempre richiesta la certificazione di qualità pertinente.

 

Tra i nostri prodotti si trovano compressori, filtri ed essiccatori in grado di rispettare gli standard di purezza più rigorosi, ad esempio gli essiccatori della serie DS e i filtri della serie F, progettati per ottenere la massima efficienza di separazione ai minimi costi possibili.

 

Tuttavia, come ben sanno gli esperti, la qualità dell’aria compressa viene assicurata solamente con interventi non solamente a livello di singolo dispositivo, ma di sistema di gestione e controllo. Detto in parole povere, è necessaria una vera e propria strategia che veda il sistema di produzione dell’aria compressa come un tutt’uno e preveda un insieme di verifiche, protocolli di comportamento e test da effettuarsi in ossequio alle norme di riferimento che abbiamo sopra elencato.

 

La rete di assistenza BOGE è sempre a disposizione per fornire ogni aiuto e chiarimento su questa delicata materia.

 

Per approfondire:

https://www.iso.org/obp/ui/#iso:std:iso:8573:-4:ed-1:v1:en

http://www.ariacompressa.it/normative/C01.asp

https://www.researchgate.net/publication/280737153_ISO_STANDARDS_FOR_AIR_SYSTEMS-REVIEW